Ultima modifica: 28 Maggio 2023

Convegno “Legalità, educazione civica, costituzione e libertà” in collaborazione con Libera – 23 maggio – Centro civico – Menfi

“Gli uomini passano, le idee restano.

Restano le loro tensioni morali

e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Giovanni Falcone

In una splendida cornice di pubblico, si è svolto, martedì 23 maggio 2023, al centro civico di Menfi il convegno “Legalità, Educazione Civica, Costituzione e Libertà” organizzato dall’I.C. Santi Bivona di Menfi in partnership con l’associazione “Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, in ricordo di Giovanni Falcone e di tutte le vittime “innocenti” delle mafie. Nell’occasione sono stati premiati con il riconoscimento “Legalità nelle scuole – prima edizione”:

Antonella Borsellino, figlia di Giuseppe Borsellino e sorella di Paolo Borsellino, quest’ultimo omonimo del giudice ucciso in via D’Amelio, rispettivamente padre e figlio, imprenditori di Lucca Sicula, uccisi dalla mafia nel 1992;

Claudio Burgio, Presidente dell’Osservatorio Sviluppo e Legalità intitolato al padre “Giuseppe La Franca”, un avvocato che, venticinque anni fa, cadde vigliaccamente per mano mafiosa solo perché si rifiutò di “cedere” le sue terre ai boss;

Graziella Accetta Dòmino, madre di Claudio Dòmino bambino innocente ucciso a Palermo il 7 ottobre 1986 a soli 11 anni. Brutale ed efferato delitto che ancora oggi, dopo 36 anni, rimane impunito perché se non c’è verità non ci può essere giustizia.

Ad Antonella Borsellino è andato il nostro riconoscimento per la forza dirompente con la quale organizza, ogni anno, una delle più importanti manifestazioni antimafia della Sicilia Occidentale: “L’Alba della Legalità”;

A Claudio Burgio è andato il nostro riconoscimento per l’infaticabile attività di legalità e prevenzione svolta nelle scuole e con le scuole;

A Graziella Accetta Dòmino, infine, è andato il nostro riconoscimento per una vita dedicata all’ostinata ricerca della verità, per l’esemplare fermezza mostrata nell’affrontare un così grande dolore, per il coraggio e la determinazione che l’hanno sorretta in questi lunghi anni nella ricerca della verità.

Il nostro istituto ha sentito il dovere, ma anche l’esigenza morale di organizzare questo momento di riflessione per testimoniare la vicinanza alle famiglie delle vittime, in modo tale di veicolare un messaggio fondamentale e univoco per le nuove generazioni cioè quello che non bisogna mai abbassare la schiena, chinare la testa, accettare il triste destino che altri arbitrariamente hanno scelto per noi perché siamo fermamente convinti che il diritto alla vita e la libertà sono imprescindibili per vivere in una società civile. La lotta alla mafia, come si è evinto nel corso degli interventi, passa da ogni piccolo gesto quotidiano e noi abbiamo il dovere di non girare la testa dall’altra parte, perché questa terra da sempre martoriata ha bisogno di riscatto. Se ognuno di noi farà anche il suo piccolo le nubi scure che minacciano tempesta saranno spazzate via per far ritornare il dolce sorriso del nostro sole di Sicilia.

In una giornata così importante lanciare un messaggio di speranza da Menfi, da parte di tutte le autorità intervenute, ha acquisito una valenza alquanto significativa per il nostro territorio.

Coinvolgere la scuola – ha puntualizzato il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “Santi Bivona” di Menfi, professoressa Francesca Maria Cusumano – è un punto importante, le testimonianze degli ospiti che hanno fatto del loro impegno civile la loro missione di vita è un aspetto qualificante. Le nuove generazioni hanno il dovere di conoscere, sapere, di apprendere dalla voce dei diretti interessati le vicende accadute negli anni. Oggi 23 maggio si sono svegliate le coscienze civili di noi cittadini. La scuola in tutto questo ha un ruolo importante che è quello di veicolare le conoscenze e soprattutto di illustrare ai ragazzi il loro compito futuro che è quello del dovere civico. Se saremo capaci di non demandare ad altri quello che noi potremmo far, di non abdicare al proprio dovere, i nostri sforzi non saranno vani.

In questi anni – ha spiegato la signora Graziella Accetta Dòmino –  è stato difficile andare avanti, affrontare la vita per poi non avere risposta alcuna dalla giustizia perché non sono stati mai individuati gli assassini. Non è semplice crescere altri due figli e crescerli nel dolore; ti aspetti dallo Stato la sua presenza quando viene ucciso un bambino di 11 anni, cosa che purtroppo con noi non c’è stata, anzi lo Stato è stato assente completamente. Ad oggi Claudio non ha avuto una verità, stiamo lottando da 36 lunghissimi anni per averla.

Da quando ho iniziato con Libera tanti anni fa – ha puntualizzato Antonella Borsellino – ho fatto la scelta, come tanti altri familiari, di fare memoria e di non farli mai dimenticare che è quello che la mafia voleva ottenere. Oggi siamo qua per ricordare Giovanni Falcone, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Francesca Morvillo … loro sono vivi. La memoria è fondamentale.

Giuseppa La Franca era l’avamposto della legalità a Villafranca – ha ricordato Claudio Burgio – una figura eccezionale che ha difeso il lago Poma fino all’estremo sacrificio. Ha difeso quella terra che era il suo oro rispettando soprattutto i suoi operai perché era un uomo rispettoso della legalità.

Tra momenti di accorata commozione e di sentita partecipazione riteniamo di poter affermare che oggi l’educazione alla legalità è uno tra gli obiettivi più importanti che si pone la scuola come istituzione perché lo scopo e il fine dell’insegnamento della legalità e di tali iniziative è sicuramente quello di formare futuri cittadini capaci di rispetto nei confronti del prossimo e della comunità.

È con “Persone” come queste che si può onorare il ricordo di tutte le vittime della mafia: ricordare, attraverso le loro toccanti testimonianze, non significa solo riportare alla memoria fatti ed eventi, ma significa soprattutto attualizzare il loro sacrificio per avvicinarlo alla sensibilità contemporanea, rinnovare le loro azioni. Se saremo capaci a non dimenticare che tali azioni sono state compiute per il bene degli altri, ognuno di noi arricchirà la propria umanità facendosi promotore di un messaggio universale che è, citando uno spot istituzionale, “IO SONO NO MAFIA”.

Prof. Gioacchino Indelicato




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